Costruzione dell’universo: Artists’ Magazines and Publications after Marcel Duchamp è una ricerca ed una mostra ospitata dal 2 marzo al 5 maggio 2024 nel museo CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno, progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, selezionata e curata da un importante archivio del contemporaneo.
Il display raccoglie artists’ magazines and publications di diversi artisti legati ad una intensa attività sul printed matter dagli anni ’50 all’oggi partendo dal “maestro” Marcel Duchamp. Gli artisti che si sono cimentati sulla carta stampata sono, per citarne alcuni: Joseph Beuys, John Cage, Luciano Fabro, John Giorno, Grazia Varisco, Yves Klein, Patrizia Vicinelli, Vito Acconci, M+M, Robert Smithson, Vincenzo Agnetti, Dadamaino, Gianni-Emilio Simonetti, Wolfgang Tillmans, Piero Manzoni, Dorothea Rockburne, Jannis Kounellis, Dieter Roth, Emilio Prini, Cindy Sherman, Daniel Buren, Alighiero Boetti, Suzanne Santoro, Ed Ruscha, Gino De Dominicis, Sol Lewitt, Bernd & Hilla Becher, Gruppo 63, Emory Douglas, Ettore Sottsass, Fernanda Pivano, Maurizio Cattelan, Andy Warhol, Franco Vaccari … I titoli delle riviste “irregolari e discontinue” che hanno fondato o attraversato rimandano a mondi “originali”, territori vergini, universi plurimi, costruzioni di nuovi linguaggi: Zero, Azimuth, Archigram, Whole Earth Catalog, Alfabeta, Tam Tam, Big Sky, Pianeta Fresco, Antipiugiù, Phantomas, Geiger, Malebolge, Avalanche, Vision, Transition…
Il display raccoglie artists’ magazines and publications di diversi artisti legati ad una intensa attività sul printed matter dagli anni ’50 all’oggi partendo dal “maestro” Marcel Duchamp. Gli artisti che si sono cimentati sulla carta stampata sono, per citarne alcuni: Joseph Beuys, John Cage, Luciano Fabro, John Giorno, Grazia Varisco, Yves Klein, Patrizia Vicinelli, Vito Acconci, M+M, Robert Smithson, Vincenzo Agnetti, Dadamaino, Gianni-Emilio Simonetti, Wolfgang Tillmans, Piero Manzoni, Dorothea Rockburne, Jannis Kounellis, Dieter Roth, Emilio Prini, Cindy Sherman, Daniel Buren, Alighiero Boetti, Suzanne Santoro, Ed Ruscha, Gino De Dominicis, Sol Lewitt, Bernd & Hilla Becher, Gruppo 63, Emory Douglas, Ettore Sottsass, Fernanda Pivano, Maurizio Cattelan, Andy Warhol, Franco Vaccari … I titoli delle riviste “irregolari e discontinue” che hanno fondato o attraversato rimandano a mondi “originali”, territori vergini, universi plurimi, costruzioni di nuovi linguaggi: Zero, Azimuth, Archigram, Whole Earth Catalog, Alfabeta, Tam Tam, Big Sky, Pianeta Fresco, Antipiugiù, Phantomas, Geiger, Malebolge, Avalanche, Vision, Transition…
La mostra affronta un importante ed inedito settore della produzione artistica internazionale: il giornale ed il magazine come medium d’artista. Si tratta di stampati molto rari, a-periodici e straordinari, pubblicazioni cartacee “sensibili” in cui l’artista disegna, progetta la copertina, la pagina interna, la sequenza di immagini interna o ne concepisce la forma totale, come opera unica seppur ripetibile. La pubblicazione a volte diventa un contenitore aperto e collettivo capace di alternare più artisti nello stesso impaginato o in numeri diversi.
Il titolo della mostra Costruzione dell’Universo rimarca il ruolo importante e sorgivo della stagione delle avanguardie artistiche di inizio secolo (citando il Manifesto “Ricostruzione futurista dell’Universo”). Negli anni ’50 (inizio periodo di ricerca di questa mostra) questa attitudine utopica rimane viva e l’artista, liberandosi dal peso esistenziale dei conflitti mondiali, immagina una società “nuova” in costruzione, senza relitti e detriti, fatta di architetture viaggianti e spazi liberati, nuovi linguaggi, con un anelito per il vuoto, uno slancio verso la luce e il cosmo. Questo gesto esemplare e rivoluzionario ha bisogno di una letteratura istantanea, di una presa “reale” artistica che si esprime in pubblicazioni speciali e alternative al “quotidiano”. I risultati di questa tensione artistica producono pagine notturne, flash e bagliori di luce, composizioni enigmatiche o stralunanti, costellazioni poetiche in pagina e, quando subentra la dimensione del colore, impaginati psichedelici e di nuove gamme cromatiche; questi mezzi stampa propongono contenuti sperimentali e radicali, di un nuovo “surrealismo, moltiplicatore delle realtà infrasottili”.
Il percorso parte infatti dalle riviste “fuori data” View e Transition con due bellissimi progetti di copertina dell’artista-editor Marcel Duchamp, a testimoniare questa transizione e trasmissione tra movimenti e generazioni, per poi dipanarsi su una lunga traiettoria di 70 anni (1950-2020) con oltre 200 riviste d’artista.
Il percorso parte infatti dalle riviste “fuori data” View e Transition con due bellissimi progetti di copertina dell’artista-editor Marcel Duchamp, a testimoniare questa transizione e trasmissione tra movimenti e generazioni, per poi dipanarsi su una lunga traiettoria di 70 anni (1950-2020) con oltre 200 riviste d’artista.